La rivoluzione verde dell’Argentina: addio pesticidi! La rivoluzione tecnologica potrebbe salvare molte vite

La rivoluzione verde dell’Argentina: addio pesticidi! La rivoluzione tecnologica potrebbe salvare molte vite
Pesticidi in Argentina

È sconvolgente constatare come l’uso dei pesticidi sintetici sia in continuo aumento, nonostante siano trascorsi più di 60 anni dalla pubblicazione di “Primavera silenziosa”. Questo libro ha messo in luce i danni che tali prodotti possono arrecare all’ambiente e alla salute umana, ma sembra che l’allarme non venga ascoltato. Secondo un recente rapporto, l’utilizzo di queste sostanze chimiche è raddoppiato negli ultimi 20 anni. Ancora più preoccupante è il fatto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità stimi che ogni anno si verifichino 385 milioni di avvelenamenti e 200 mila decessi a causa dei pesticidi sintetici.

Questi numeri sono in costante crescita, soprattutto in America Latina e in altre regioni del mondo dove la legislazione è meno rigorosa. In Argentina, ad esempio, si è verificato un drammatico aumento dell’uso di glifosato, che supera di nove volte la dose consigliata. Il risultato di questa situazione è allarmante: il 76,6% della frutta e della verdura venduta nel paese è contaminato da pesticidi, molti dei quali sono vietati o non approvati in altri paesi.

Di fronte a queste sfide, Federico Ariel, un biologo molecolare argentino e vincitore del Premio Unesco-Al Fozan per Giovani Scienziati, ha una soluzione innovativa da proporre: utilizzare l’ARN per “vaccinare” le colture. La sua idea si basa sull’utilizzo di molecole di ARN per addestrare le piante a difendersi autonomamente dalle infezioni patogene, evitando così l’uso di pesticidi sintetici. Questa tecnica ricorda il funzionamento dei vaccini a base di ARN contro la Covid-19 per gli esseri umani. Al posto dell’iniezione del “vaccino”, le piante assorbono il composto tramite uno spray semplice, rendendo l’applicazione facile e pratica.

A differenza dei tradizionali pesticidi, questa tecnologia basata sull’ARN non ha alcun impatto negativo sull’ambiente o sulla salute umana. Invece di uccidere indiscriminatamente ogni fungo o insetto nell’ecosistema, agisce in modo mirato contro specifici patogeni, preservando così la biodiversità del suolo e proteggendo le risorse idriche.

Ma l’intelligenza di questa soluzione va oltre. Nel caso in cui un patogeno dovesse mutare e diventare resistente, come spesso accade con i pesticidi tradizionali, la tecnologia basata sull’ARN può essere facilmente adattata per contrastare la nuova minaccia. Questa flessibilità, unita alla crescente domanda di alternative sicure ai pesticidi, potrebbe portare l’ARN a diventare lo strumento dominante nella biotecnologia agricola del 21° secolo.

Federico Ariel e il suo team non sono gli unici a riconoscere il potenziale di questa tecnologia. L’Europa, ad esempio, mira a ridurre del 50% l’uso dei pesticidi entro il 2030, aprendo così un mercato in crescita per soluzioni alternative. Se tutto procede come previsto, l’utilizzo dell’ARN in agricoltura potrebbe segnare l’inizio di una nuova era di coltivazione sostenibile e sicura per l’ambiente.

La potenziale transizione dall’uso dei pesticidi sintetici alle innovative “vaccinazioni” di ARN nei campi potrebbe rappresentare una pietra miliare nella storia dell’agricoltura moderna. Oltre a ridurre il pericolo per la salute umana e per l’ambiente, queste tecnologie potrebbero aumentare la resilienza dei coltivatori di fronte alle crescenti minacce di patogeni mutanti.