La Siberia può diventare un campo di prove nucleare? La bomba è pronta ad esplodere!

Lunedì scorso, Margarita Simonyan, la direttrice del canale televisivo russo ‘RT’, ha fatto una proposta scioccante: detonare una bomba termonucleare in Siberia come segnale all’Occidente. Secondo Simonyan, questa mossa avrebbe reso i satelliti occidentali inutilizzabili. Tuttavia, le conseguenze di un’esplosione di questo tipo sarebbero state catastrofiche per tutti, compresa la Russia.
In un momento in cui l’offensiva ucraina era in pieno svolgimento, Simonyan ha ritenuto opportuno inviare un messaggio forte all’Occidente, ritenuto da Mosca il principale promotore della guerra in Ucraina. Secondo lei, era giunto il momento di considerare di far esplodere un ordigno nucleare in una zona remota della Siberia.
Ma questa proposta non ha trovato consenso in Russia. Politici siberiani hanno chiesto scuse da parte della direttrice di ‘RT’ a nome di tutta la popolazione della Siberia. Questa vasta regione, che copre un’area 25 volte più grande della Francia, ospita più di 33 milioni di persone.
Anatoli Lokot, sindaco di Novosibirsk e fisico di formazione, ha messo in guardia sui pericoli di un’esplosione termonucleare. Ha sottolineato che gli effetti negativi potrebbero durare per generazioni. Anche il Cremlino si è dissociato dalle idee di Simonyan, ribadendo l’impegno della Russia nel rispettare la moratoria internazionale sulle prove nucleari, firmata nel 1996.
L’unico a difendere Simonyan è stato Ramzan Kadyrov, il controverso leader ceceno. Ha sottolineato che la direttrice di ‘RT’ non ha proposto un’esplosione sulla superficie terrestre, ma in alta quota, nell’atmosfera o oltre.
Jean-Marie Collin, presidente di Ican Francia, ha sottolineato come un’esplosione del genere violerebbe un tabù, dato che non sono stati fatti test atmosferici dal 1962. Inoltre, anche se l’esplosione avesse avuto luogo ad altitudini elevate, ciò non avrebbe escluso la pioggia radioattiva, soprattutto con una bomba termonucleare.
Paul Dorfman, esperto di questioni nucleari presso l’Università di Sussex, ha evidenziato la devastante potenza di una bomba H, o bomba a fusione. Secondo Jean-Marie Collin, la fallout radioattivo potrebbe avere impatti negativi sulla salute umana e sull’ambiente, con la possibilità che una nube radioattiva possa contaminare anche altri paesi.
Infatti, esplosioni di questo tipo potrebbero inattivare le apparecchiature elettroniche e i satelliti. Tuttavia, non sarebbe possibile controllare tali esplosioni per colpire solo i satelliti occidentali.
Uno studio americano del 2011 ha suggerito che una bomba H esplosa in alta quota potrebbe distruggere oltre il 90% dei satelliti civili mondiali. Secondo il Washington Post, le armi nucleari strategiche russe moderne sono molto più potenti di quelle del passato.
In conclusione, la proposta di Simonyan avrebbe potuto riportare il mondo a un’epoca pre-anni ’60 in termini di comunicazione. La perdita di quasi tutti i satelliti avrebbe significato la fine di sistemi critici come il GPS.
La proposta estrema di Simonyan potrebbe essere vista come un tentativo di intimidire l’Occidente e sottolineare la potenza della Russia. Jeff Hawn, esperto di questioni russe, ha suggerito che Mosca potrebbe utilizzare queste idee per cercare di influenzare le decisioni degli Stati Uniti, in particolare riguardo al sostegno all’Ucraina.